Santa Maria del Monte (o Sacro Monte), una delle alture delle Prealpi varesine, si erge immediatamente a nord di Varese. Comune autonomo sino al 1927, assorbito poi da Varese, fa parte del Parco Regionale Campo dei Fiori. Il luogo, assai suggestivo, offre la vista delle Alpi e delle Prealpi. Nelle giornate più limpide è possibile scorgere, volgendosi verso sud, i laghi di Varese, Comabbio, Monate, Maggiore e se si è particolarmente fortunati anche i profili di Milano, Novara, Vercelli e la parte più alta di Torino. Per arrivare facilmente al Sacro Monte è possibile seguire la strada comunale che sale direttamente da Varese. In alternativa esistono dei comodi autobus urbani e, per il tratto finale, la funicolare recentemente rimessa in funzione.
Santa Maria del Monte, oggi patrimonio dell'UNESCO, è un antico luogo di fede legato al culto mariano: già nel quattrocento rappresentava una celebre meta di pellegrinaggio. Un documento del secolo XVII racconta di come S. Ambrogio, sconfitti gli Ariani per intercessione della Vergine, edificò nel IV secolo una cappella sul monte e vi collocò un'immagine della Madonna tutt'ora visibile. Nel 1474 la montagna accolse nella sua parte più elevata il monastero fondato dalle beate Caterina da Pallanza e Giuliana da Verghera: ancora oggi vi si trovano le Suore Romite Ambrosiane.
All'inizio del Seicento il frate cappuccino G. Battista Aguggiari convinse la madre badessa suor Tecla Maria Cid a costruire un acciottolato che seguisse l'andamento ripido del monte disseminando lungo la via quattordici Cappelle raffiguranti i Misteri del Rosario: nasceva così la Via Sacra delle Cappelle del Rosario. La realizzazione di tale ambizioso progetto fu portata avanti per tutto il secolo XVII da valenti architetti e scultori quali Bussola, Prestinari, Silva e pittori tra i quali Nuvolone, i fratelli Recchi e P. F. Mazzucchelli (il Morazzone). Essi lavorarono seguendo le direttive dell'architetto Giuseppe Bernascone; a sovvenzionare i lavori contribuì il popolo di Varese con il proprio tempo e denaro.
Gli anni '80 e '90 del secolo scorso hanno visto completarsi i lavori di restauro delle Cappelle voluti dal vescovo Pasquale Macchi, già Arciprete del Santuario e Segretario del Papa Paolo VI. Nel 1984 Papa Giovanni Paolo II si recò in visita al Sacro Monte.
Si tratta di quattordici scenografiche edicole del 1600, ciascuna di forma diversa, che contengono statue in terracotta policroma a grandezza naturale.
La Via inizia con una cappella-chiesa dedicata all'Immacolata Concezione, con affreschi e statue seicentesche; dopo il primo arco dedicato al rosario e la fontana della Samaritana, si procede con le 5 cappelle dei Misteri Gaudiosi. Ecco poi il secondo arco, dedicato a San Carlo (che visitò il Sacro Monte nel 1578), una seconda fontana e le cappelle dei Misteri Dolorosi, con un intervallo costituito dalla Grotta delle Beate Caterina e Giuliana. Infine, il terzo arco dedicato al vescovo e patrono di Milano S. Ambrogio e la terza fontana, seguiti dalle cappelle dei Misteri Gloriosi. La costruzione della dodicesima cappella è rimasta interrotta, la più famosa di tutte è però la VII, affrescata dal Morazzone.
All'ultimo mistero glorioso, il quindicesimo (l'Incoronazione), è consacrata la Basilica di Santa Maria del Monte, che costituisce anche la méta del pellegrino che vi accede a piedi lungo la Via Sacra delle cappelle. La basilica-santuario risale al medioevo e conserva, sotto il presbiterio, una cripta romanica databile all'anno 1000.
L'esterno è rinascimentale mentre l'interno è barocco. Le pitture delle navate sono opera di artisti quali: il Fiammenghino, il Ghianda, i fratelli Lampugnani. Degni di nota sono anche il Coro e l'organo. A lato del Santuario è ubicata la Chiesa dell'Annunciata, ristrutturata nel 1990. Fra le opere del sec. XX ricordiamo: la "Fuga in Egitto" di Renato Guttuso all'esterno della Terza Cappella (1983); la statua di Paolo VI dello scultore Floriano Bodini (1986) sul piazzale del Santuario; la statua in terracotta dell'artista Angelo Maineri (1997) ubicata nei pressi dell'Albergo Sacro Monte.
Il Sacro Monte annovera tra le proprie preziosità artistiche anche due musei: il Museo Baroffio e del Santuario, recentemente restaurato, ed il Museo Pogliaghi, ubicato nella villa dove lo scultore L. Pogliaghi visse sino alla morte avvenuta nel 1950.
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