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attrazione di Varese

Villa Recalcati

Villa Recalcati, ubicata in piazza della Libertà, è l'architettura più rappresentativa della castellanza di Casbeno, raggiungibile a piedi dai giardini estensi. L'edificio è oggi sede della Provincia di Varese e della Prefettura.

Villa Recalcati nella storia

Villa Recalcati fu eretta nella prima metà del Settecento accanto ad un precedente edificio del sec. XVI-XVII dal marchese Gabrio Recalcati, erede di un'antica casata che diede uomini di spicco alla vita civile ed ecclesiastica lombarda: ricordiamo per esempio Francesco Recalcati, segretario di Ludovico il Moro.
Tra il 1756 e il 1775 la struttura venne ampliata e arricchita in forme tardo barocche per volere di Antonio Luigi Recalcati. Fu luogo di incontri mondani, ed ospitò famosi personaggi ed uomini di cultura, tra i quali il poeta Parini alla fine del ‘700 e Giuseppe Verdi nel 1842. Trent'anni dopo la villa e il parco furono acquistati da Giacomo Limido, Gerolamo Garoni ed Eugenio Maroni Biroldi che, apportando consistenti modifiche alla configurazione originaria, trasformarono l'edificio nel grande Albergo Varese (Grand Hotel Excelsior). Esso diede i primi impulsi all'elitario turismo varesino dell'Ottocento: sino al 1929 fu uno dei più noti ed aristocratici ritrovi di villeggiatura in Europa.
Nel 1927 Varese divenne capoluogo di Provincia: quattro anni più tardi l'Amministrazione acquistò la proprietà e vi stabilì la sede dei proprio uffici.

La struttura di Villa Recalcati

L'edificio è caratterizzato da una pianta ad U, la stessa che distingue anche Palazzo Estense e Villa Mozzoni a Biumo, vi si accede per mezzo di un viale prospettico separato dall'esterno mediante una cancellata adorna di quattro statue.
Villa Recalcati rivolge alla piazza l'elegante cortile d'onore, racchiuso da un basso porticato con tre archi poggianti su colonne binate. L'altra facciata, visibile dal giardino, è impreziosita da statue e da balconi in ferro, le finestre sono bordate da stucchi.

Il vasto parco aperto al pubblico è opera dell'architetto Enrico Combi, che curò anche la realizzazione del parco di Villa Ponti a Biumo Superiore. Al carattere di giardino romantico si mischia però l'influsso francese, evidente nei parterres. Le specie che lo popolano sono diverse e vanno da quelle esotiche a quelle autoctone, contribuendo a creare un fascino originale e assai particolare.

All'interno di Villa Recalcati

All'interno della Villa si sono conservate alcune stanze settecentesche dove è ancora possibile ammirare gli antichi decori: quelle del piano terreno sono impreziosite da medaglioni dipinti da Antonio Magatti e probabilmente da G.B. Ronchelli, al quale sono invece certamente attribuibili le scene dell'Antico Testamento affrescate nel corridoio situato al primo piano.
Al piano terra è visitabile la sala neoclassica, riconoscibile dai camini sovrastati da specchiere e stucchi bianchi. La sala attigua è caratterizzata invece da stucchi dorati e da un affresco che raffigura la dea dell'Abbondanza.
Al piano superiore, un grande salone ospita un imponente camino di marmo, risalente al 1631; più in alto, un medaglione rappresenta la scena del ritorno dei Greci in patria dopo la distruzione di Troia. È questa una delle poche testimonianze dell'impianto seicentesco: la sala è infatti parte dell'edificio preesistente, successivamente incorporato nella Villa.

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