La Chiesa della Madonna in Selva (o Madonna di Ponte), o Santa Maria in Selva di Ponte, sorge poco fuori dall'abitato di Brissago immersa nel verde della rigogliosa vegetazione circostante. Era il punto di riferimento principale per i fedeli che popolavano le varie frazioni sparse lungo la riva e per i monti.
Storia della Chiesa della Madonna in Selva di Ponte
La Chiesa di Santa Maria in Selva, già citata nel Duecento come chiesa cimiteriale, venne completamente ricostruita nel corso del secondo decennio del ‘500, su disegno di Giovanni Beretta, che in quegli anni lavorava anche alla chiesa parrocchiale, dedicata ai Santi Pietro e Paolo. La ricostruzione fu particolarmente difficoltosa, tanto che nel 1574 l'arcivescovo Carlo Borromeo ordinava che fosse finita al più presto; nel 1591 fu terminata la facciata con la serliana nella parte superiore, ed il portale disegnato da Pietro Beretta, figlio di Giovanni, mentre solo alla fine del Seicento fu ultimato il campanile.
Struttura della Chiesa di Santa Maria in Selva
La facciata presenta nitide linee rinascimentali; sul lato a lago si aprono due portali il primo dei quali reca la scritta "Ave Maria Grazia Plena 1604". Di fronte ad essa, il portico rinascimentale, che custodisce la tomba di Ruggero Leoncavallo, il musicista di Pagliacci, e di sua moglie Berthe, secondo il volere dello stesso musicista.
Al suo interno, la chiesa presenta un'unica navata nella quale si aprono due cappelle; la prima e la terza campata sono voltate a botte, quella centrale a crociera.
Sul presbiterio si innesta l'ottagonale tiburio, circondato all'esterno da aerea loggetta, che riprende con la grigia pietra, tipica di questi luoghi, moduli bramanteschi rivisitati in modi scabri e vigorosi.
All'interno si notano gli altari barocchi dell'Assunta, di G.P. Fossati (1686), e di S. Macario, dovuto a Pietro Beretta (1594); sulla parete terminale del coro l'affresco dell'Assunzione di Maria, opera di anonimo della fine Cinquecento.
Galleria foto Chiesa della Madonna in Selva
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