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Villa Taranto

I giardini di Villa Taranto sono stati progettati dal capitano Neil Mc Eacharn, che nel 1931 acquistò la proprietà dalla Marchesa di Sant'Elia per trasformarla in un giardino all'inglese che conciliasse esigenze estetiche e botaniche con il desiderio di ricostruire in qualche modo un angolo che gli ricordasse la nativa Scozia.
Anche il nome fu scelto per onorare la memoria di un antenato del capitano, il Maresciallo McDonald, nominato Duca di Taranto da Napoleone. L'immane lavoro, che si concluse solo nove anni più tardi, portò con sé numerose difficoltà, tra le quali l'acclimatazione di piante uniche in Europa e abituate a terreni e climi diversi da quello italiano. Fu tra l'altro costruito un innovativo impianto di irrigazione che consente di pompare l'acqua direttamente dal lago, furono create fontane e giochi d'acqua, giardini terrazzati, il giardino invernale, quello palustre, vasche per ninfee e fiori di loto. Imponenti lavori di scavo consentirono nel 1935 di realizzare la romantica "Valletta", sovrastata da un ponticello con arcata unica: qui è possibile incontrare la rara Davidia involucrata, pittorescamente detta "l'Albero dei fazzoletti".

I giardini botanici di Villa Taranto: la storia

Il capitano Neil Boyd Mc Eacharn era da due anni alla ricerca di un terreno adatto alla realizzazione di un giardino vasto ed eterogeneo: da un'inserzione apparsa sul Times apprese che la Marchesa di Sant'Elia aveva intenzione di vendere la proprietà chiamata "La Crocetta", situata sul Promontorio della Castagnola a Pallanza e si accordò per acquistarla. Negli anni successivi il capitano si dedicò al rimaneggiamento e al ripopolamento botanico che richiese l'approvvigionamento di sementi e piantine provenienti da ogni parte del mondo.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale Mc Eacharn fu costretto a lasciare l'Italia: in quell'occasione donò la proprietà allo Stato a condizione che i cancelli rimanessero chiusi alle visite; la fine della guerra riportò il capitano presso il suo amato giardino che egli decise di aprire al pubblico nel 1952 dietro insistenza degli amici e di alcuni enti pubblici. La scomparsa del capitano Neil Mc Eacharn risale a dodici anni più tardi (per suo espresso desiderio è stato sepolto in una Cappella edificata nel giardino su disegno del professor Renato Bonazzi); la gestione dei giardini passò da quel momento all'Ente Giardini Botanici Villa Taranto "Cap. Neil Mc Eacharn", che si propone di preservare e promuovere i giardini a livello mondiale.

Botanica a Villa Taranto

Il patrimonio botanico di Villa Taranto comprende oggi un migliaio di piante non autoctone e ventimila specie rare o pregiate armoniosamente disposte su un'area di circa 16 ettari. Dai viali di azalee, camelie, aceri e rododendri si va ai giardini che ospitano più di trecento varietà di dalie passando per le serre dove, tra piante tropicali e subtropicali, è coltivata la celebre Ninfea equatoriale (Victoria cruziana). Tra le specie più rare troviamo la Dicksonia antartica e la già ricordata Davidia involucrata; tra quelle più comuni eucalipti, magnolie, michelie, tulipani, fiori di loto, eriche, astri nani, ortensie.

La visita ai Giardini botanici di Villa Taranto

Villa Taranto, sede dal 1996 della Prefettura della Provincia del Verbano - Cusio - Ossola, fu fatta costruire intorno al 1880 dal Conte d'Orsetti, in uno stile vagamente ispirato all'architettura della Normandia; attualmente non è aperta al pubblico. Da aprile ad ottobre è tuttavia possibile visitare i Giardini Botanici, che ogni anno ospitano più di centocinquantamila persone, inclusi studiosi e appassionati provenienti da tutto il mondo. Ogni anno un calendario di eventi accompagna la stagione di apertura: tra i più noti "La settimana del Tulipano" tra la fine di aprile e l'inizio di maggio.

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