Quello del Lago Maggiore è un contesto interessante per testare le varietà di olivo che meglio si adattano a temperature e terreni del Piemonte.
Dal 2009 sono state messe a dimora nel suolo dell’istituto professionale per l’agricoltura e l’ambiente Cavallini di Solcio di Lesa ben undici varietà di olivo.
Sono solo cento le piante qui presenti, rigorosamente non trattate con prodotti e agenti chimici. La resa è inferiore, ma la qualità superba. L’ultimo raccolto è stato di 80 chili di olive, da cui sono stati prodotti 5 chili di olio.
«Sono le varietà Frantoio, Lecciso, Leccio del corno a resistere meglio alle basse temperature – ha spiegato Girolamo Stasi, docente di laboratori ed esercitazioni agrarie dell’istituto, sezione staccata del Bonfantini di Novara -. Anche il Pendolino, da noi introdotto per l’impollinatura, produce molti frutti».
Una sperimentazione, quella avviata con il Consorzio di tutela dell’olio extra vergine di oliva Piemonte e Valle d’Aosta e l’Università degli studi di Torino, che riguarda adattabilità, tecniche di concimazione e prove di potatura.
E i risultati di questa sperimentazione pare siano davvero lodevoli.
«È un olio fruttato, con un tasso di acidità molto basso. Al gusto ha una buona persistenza di piccante ed è poco amaro. Dovendolo abbinare ad una pietanza, direi il pesce». È l’intenditore Antonino De Maria a parlare, consulente tecnico dell’Associazione piemontese olivicoltori.
Confrontandolo con un olio pugliese, quello piemontese ha una maggior quota di acido oleico e più grassi insaturi, maggiormente salutari.
Un ulteriore aspetto di cui tenere conto, sottolineato sempre da De Maria, è l’investimento paesaggistico-ambientale dovuto alla scelta di coltivare l’olivo. Piantare ulivi permette infatti di ripristinare i terreni incolti, prevenendo erosione del suolo e incendi.
Sul Lago Maggiore, tra il 2010 e il 2012, sono state messe a dimora 2.500 piante, a cui se ne sono aggiunte altre mille tra il 2013 e il 2014.
Per gli studenti dell’istituto Cavallini l’olivocoltura è un laboratorio d’eccellenza.
È lo stesso dirigente scolastico Pierangelo Marcalli a proporre una nuova apertura in fatto di sperimentazioni e laboratori, facendo rete con altre realtà scolastiche e imprese del novarese: la cosmetica e la nutraceutica, di cui l’olio è parte importante.
in Curiosità
Feb13
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