Il settembre Angerese sarà concentrato sul paesaggio agroalimentare e sull’alimentazione antica. Si terrà sabato 24 settembre prossimo l’Archeo&SlowFood, il secondo convegno su tematiche tradizionali, ma – anche e più che mai – attuali. I protagonisti? “Le Castagne e il Vino Muffato in Insubria, dall’antichità ad oggi”, come recita il titolo della giornata di studio.
Dopo il “Pane Millenario di Angera“, l’attenzione di studiosi e ricercatori si focalizza ora su queste altre due realtà tipiche del territorio: la castanicoltura e la viticoltura.
Un’occasione, quindi, per ripercorrere con archeologi e castanicoltori la storia del castagno, nobile pianta che ha sfamato il territorio per millenni, elemento distintivo dell’area insubre, dei colli e delle montagne varesine, piemontesi e svizzere, e per ripercorrere altresì la storia delle vigne varesine, e in particolare del Vino Muffato, la cui produzione angerese ha ricevuto da poco importanti riconoscimenti e che si prepara a divenire un prodotto a Denominazione Comunale d’Origine.
Si nasconde una storia antica dietro questo convegno. Una storia risalente al 1497.
Sì, perché in quell’anno Ludovico il Moro concesse ad Angera il titolo di città, dandole la facoltà di organizzare due fiere annuali. Una di queste, la Fiera Settembrina, era dedicata al settore agricolo e alla vendemmia.
Il Comune ravviva ora questa lontana tradizione, recuperando la memoria del proprio passato e degli avvenimenti significativi che hanno caratterizzato lo sviluppo agricolo, culturale ed enogastronomico angerese e lombardo. E lo fa con il Museo Archeologico di Angera e Slow Food Provincia di Varese che dallo scorso anno, grazie anche al sostegno di Regione Lombardia, hanno avviato nuove ricerche sul paesaggio agroalimentare antico, sulla ripresa di antichi saperi e sapori, frutto delle coltivazioni e delle tradizioni locali.
Si ripercorre il passato per recuperare e trasmettere i valori di un’alimentazione sana, sostenibile e biodiversa. Si ripercorre il passato per tutelare l’identità e la cura della salute.
Dalle 10 alle 18 di sabato 24 settembre in Sala Consiliare, Via Cavour, ad Angera (Va), si alterneranno sulle sopracitate tematiche relatori di grande rilievo nella ricerca italiana e svizzera, tra i quali figurano Willy Tinner, Professore di Paleoecologia dell’Università di Berna, Filippo Maria Gambari, Soprintendente per l’archeologia della Lombardia, Marco Marchesini e Silvia Marvelli del Laboratorio di Palinologia e Archeobotanica del Centro Agricoltura e Ambiente, Giorgio Nicoli, Roberto Maggi, dell’Istituto di Studi Liguri, Mauro Rottoli ed Elisabetta Castiglioni del Laboratorio di Archeobiologia dei Musei Civici di Como, Claudio Moroni e Alberto Senaldi di Slow Food Provincia di Varese, Elena Poletti, Curatrice del Museo Archeologico di Mergozzo, Maria Cristina Pasquali di Slow Food Lago Maggiore e Verbano, Marco Zacchera, Commissario italiano della Commissione italo-svizzera per la pesca del Lago Maggiore, Marco Conedera, Capo dell’unità di ricerca di Ecologia della Comunità all’Istituto federale Svizzero di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio WSL, Luca Colombo del Consorzio Castanicoltori di Brinzio Orino e Castello Cabiaglio, Giovanna Cattaneo, agronomo, esperto in analisi sensoriale, Giuseppe Zatti, agronomo viticolo di Casina Piano.
“Prima il dovere, poi il piacere”. Dopo la registrazione dei partecipanti, i saluti del sindaco e delle autorità presenti, le prime relazioni dedicate ai boschi dell’Insubri e alla diffusione del castagno nelle diverse epoche, è prevista per la pausa pranzo una degustazione di piatti tipici a base (giustamente!) di castagne e vino muffato offerta dalla ditta Vesco Catering di Angera.
Si ritorna nel pomeriggio sui diversi impieghi del castagno, dalla pesca alla cantieristica, per concentrarsi, successivamente, sulle vigne varesine e sulla nascita del vino Muffato, per concludere con una nuova degustazione del Mott Carè dell’Azienda Agricola Cascina Piano.
Il convegno, curato da Cristina Miedico, Direttore del Museo Archeologico e del Museo Diffuso di Angera, è realizzato grazie alla partecipazione di Consorzio Castanicoltori di Brinzio Orino e Castello Cabiaglio, Laboratorio di Archeobiologia dei Musei Civici di Como, Soprintendenza per l’Archeologia della Lombardia, Dipartimento di Paleoecologia dell’Università di Berna, Istituto federale Svizzero di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio, Istituto di Studi Liguri, Laboratorio di Palinologia e Archeobotanica del C.A.A. Giorgio Nicoli srl, Slow Food Provincia di Varese, Museo Archeologico di Mergozzo (VB), Slow Food Lago Maggiore e Verbano.
La partecipazione alla giornata di studi è gratuita, ma i posti sono limitati. È consigliata la prenotazione inviando una mail a prenotazioniangera@gmail.com.
Ma non finisce qui. Il convegno di Angera è correlato al compleanno del Museo Archeologico di Mergozzo.
Venerdì 23 settembre, alle 21, negli spazi dello stesso museo, in Via Roma, 8, a Mergozzo (VB), si terrà, per mezzo della ricercatrice Clara Moschini, la conferenza “La vite in Val d’Ossola: una coltivazione dal grande passato”. Al termine vi sarà l’immancabile brindisi con vini e prodotti ossolani.
In linea con il convegno, con il compleanno del Museo Archeologico di Mergozzo e con gli obiettivi di recupero dei valori antichi per un futuro più consapevole ed ecosostenibile, per il fine settimana del 24 e 25 settembre il Comune e le associazioni locali hanno in programma diversi eventi, e i ristoranti di Angera andranno a proporre piatti tipici a base di castagne e vino muffato.
Domenica 25 settembre, in particolare, dalle ore 15 si terrà la tradizionale sfilata dei carri vendemmiali che concluderà i festeggiamenti del Settembre Angerese.
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Set19
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