«Riqualificazione ambientale»: parola d’ordine per il Mottarone.
La vetta della montagna granitica del gruppo piemontese del Mergozzolo, gruppo montuoso delle Alpi Cusiane (dette anche Alpi Insubriche Cuoiame) nelle Alpi Pennine, tra la provincia di Novara e quella del Verbano-Cusio-Ossola, appartenente al territorio comunale di Stresa rilanciata come destinazione verde per le famiglie.
Questo il senso del progetto del Comune di Stresa che ha già trovato un buon cofinanziamento da Fondazione Cariplo.
La riqualificazione ambientale prevista comprende la rimessa a nuovo dell’area antistante la stazione di arrivo della funivia, grazie ad un arredo urbano di tutto punto, e la realizzazione di un percorso ciclopedonale intorno alla vetta, da cui si può godere di una vista a 360°: dalle Alpi Marittime al Monte Rosa, passando per la Pianura Padana e i laghi d’Orta, Maggiore, Mergozzo, Varese, Monate, Comabbio, Biandronno.
La parte più attesa e imponente è la messa in sicurezza del sentiero ciclopedonale, di 13 chilometri, tra il Mottarone e l’Alpino di Stresa, la costruzione di un punto di ristoro all’alpe Vidabbia, la predisposizione di un punto panoramico e soprattutto la realizzazione di un ponte sospeso sul torrente Selva Spessa, esattamente di fronte il Monte Sughero.
Ed è proprio sul ponte “tibetano” che si sta puntando molto. Sospeso, panoramico, in metallo, oltre 200 metri di lunghezza, tanta adrenalina nell’attraversarlo: questi i caratteri che lo identificheranno e che saranno di sicuro richiamo per numerosi turisti e abitanti.
Questo ponte dovrebbe essere uno tra i più “audaci”, arrivando a superare sia in lunghezza che in altezza il “Capilano suspension bridge”, a Vancouver, in Canada (di 137 metri di lunghezza e a 70 metri sopra l’omonimo fiume).
Una passeggiata emozionante, una vista spettacolare e suggestiva… in poche parole: un’esperienza da provare. E il suo potenziale turistico non è un aspetto secondario nella scelta della sua costruzione.
Il rilancio del Mottarone come mèta estiva è fortemente voluto anche dalla stessa famiglia Borromeo, proprietaria della maggior parte dei terreni e di alcuni impianti di risalita, strutture commerciali e di ristoro. Desiderio della regale famiglia è di armonizzare tutto l’ambiente, mettendo il Mottarone in sinergia con l’Isola Bella, l’Isola Madre e la Rocca Borromeo di Angera.
in Curiosità
Feb22
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