Una rete di piste ciclopedonali collegate tra loro, collegate con percorsi svizzeri già esistenti e con quelli del Parco del Ticino è un sogno che potrebbe presto trasformarsi in realtà.
Si tratta di un progetto che la provincia di Varese ha intenzione di presentare al bando Interreg – legato alle infrastrutture, mobilità sostenibile, valorizzazione del patrimonio naturale e culturale e governance transfrontaliera – per ottenere i primi finanziamenti. Un progetto che, proprio se finanziato, permetterà di ampliare i collegamenti su due ruote, facendo del Varesotto uno snodo fondamentale di questa rete, ma permetterà anche di creare punti utili all’intermodalità e al car pooling.
In provincia di Varese già esistono piste ciclopedonali per un’estensione di oltre 70 chilometri di proprietà della Provincia, delle Comunità Montane, dei Parchi e dei Comuni. Su questo territorio passano anche due corridoi internazionali dedicati alla mobilità dolce: uno lungo la direttrice del Verbano e l’altro della Valmorea, dove sono presenti già diversi tracciati.
“Gli uffici di Villa Recalcati hanno redatto un piano – ha spiegato il consigliere di Varese, Marco Magrini – sulla base delle proposte avanzate da Comuni e Comunità montane, con lo scopo di sviluppare la rete, ma soprattutto a connettere l’esistente con i terminali della rete elvetica che arrivano a Gaggiolo, Zenna e Ponte Tresa. Nel progetto è poi prevista anche la connessione con le ciclovie del Parco Ticino la quale, una volta realizzata, farà della nostra provincia un nodo ciclopedonale importantissimo tra Milano e il sud della Lombardia e l’Europa”.
Il progetto consentirà di realizzare un tracciato lungo la sponda del Lago Maggiore, di connettere le ciclabili del lago di Varese e della Valcuvia, di permettere la prosecuzione da Luino a Zenna e di far procedere la ciclabile della Valle Olona.
“La volontà della Provincia è quella di fare rete, accordarsi con Regione, Canton Ticino e Comuni per stilare un piano programmatico e realizzare un progetto sicuramente ambizioso, ma che farà della provincia di Varese un punto di attrazione importante a livello europeo per la mobilità dolce e il turismo ecosostenibile” ha ricordato Magrini.
Riuscire a realizzare questo tracciato dedicato alla mobilità dolce significherebbe anche dare al territorio di Varese e al Lago Maggiore un’infrastruttura strategica utile ai residenti e capace di richiamare turisti e visitatori.
in Tempo libero
Nov05
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