Vicende di amori tormentati sono state raccontate dai più grandi poeti della storia. Nel mondo tuttavia di innamorati con il destino avverso ne sono esistiti a migliaia, se non a milioni!
Capita dunque che, alle volte, alcune di queste storie vadano perse. Si tramandano di bocca in bocca, si raccontano di tanto in tanto, si spengono per un po’ per poi riaccendere grazie al racconto di qualche romantico.
Di questo tipo è la storia di Marzia e Demetrio.
Molto tempo fa a Cannobio viveva una famiglia molto agiata impegnata nella vendita dei tessuti. Era una famiglia benestante comandata da un uomo severo e rigoroso. La sua giovane figlia, Marzia, era una ragazza dalla bellezza senza pari, con lunghi capelli corvini e occhi viola. Una ragazza brillante, dotata di molti talenti.
La famiglia era diventata ricca grazie alle abilità commerciali dei suoi componenti, e vendeva ormai tessuti in tutta la zona a nord del Lago Maggiore.
La zona a sud invece era appannaggio di un’altra nobile famiglia di Viggiona, la famiglia di Demetrio. Anche gli affari di questa famiglia andavano a gonfie vele, i suoi componenti erano ricchi e ambiziosi, e avrebbero voluto allargare il commercio al di là delle loro zono abituali.
È facile intuire come tra le due famiglie non corresse buon sangue, ognuna desiderosa di battere l’altra negli affari.
I destini delle due famiglie si incrociarono quando in una calda giornata di primavera il più giovane figlio dei mercanti di Viggiona si imbatté per caso in Marzia. La bellezza di lei lo folgorò, il suo cuore fu immediatamente perso nell’amore per quella splendida fanciulla. Marzia, dal canto suo, non poté negare di essersi anche lei infatuata di Demetrio, quel giovane dall’aria misteriosa.
Marzia e Demetrio ci misero poco a trovare una scusa per scambiarsi qualche parola e presto iniziarono a frequentarsi ma, intuendo le ire che avrebbero potuto scatenarsi da parte di entrambe le famiglie, si impegnarono a mantenere segreti questi incontri.
Quando gli affari richiamarono Demetrio a Viggiona i due si lasciarono con la promessa di scriversi ogni giorno lunghissime lettere.
E così fu. Per mesi e mesi i due si scambiarono lunghe lettere d’amore. Le loro penne vergavano dolcissime poesie, esprimendo i pensieri e i sentimenti più fini e più profondi. I due innamorati facevano a gara in versi, rime e parole per raccontarsi le loro giornate e per rinnovarsi le loro promesse d’amore.
Nonostante le lettere fossero scambiate in gran segreto, affidate a mani di fiducia, tuttavia presto i due furono smascherati. Per una volta i padri delle due famiglie si trovarono d’accordo: quell’amore doveva essere ostacolato.
Colti dal panico i due decisero di scappare e di incontrarsi nei boschi che separavano le due città. Quando il buio fu a loro favore, Marzia partì da Cannobio diretta a sud e Demetrio lasciò Viggiona per andare incontro alla fanciulla.
Quella notte un forte vento si levò e in un sol soffio le candele che i due utilizzavano per farsi strada si spensero. Andarono avanti con coraggio ma entrambi si persero. Vagarono tutta la notte chiamando il nome dell’altro ma senza alcun risultato. Prima delle luci dell’alba i due erano ormai disperati, stanchi e infreddoliti. Convinti che non avrebbero più avuto la possibilità di vedersi, entrambi iniziarono a recitare la loro ultima lettera d’amore. La voce sottile di Marzia sussurrava al vento parole dolci, la voce profonda di Demetrio risuonava tra le fronde degli alberi. E fu così che nel buio i due si ritrovarono, guidati dalle loro parole d’amore.
Il destino dei due è ignoto. Alcuni pensano che abbiano vissuto in segreto lungo le acque del lago, l’unico specchio abbastanza grande per riflettere il loro amore.
Certo è che nei boschi tra Cannobio e Viggiona, quando soffia un gran vento, si odono ancora parole d’amore.
in Cantastorie
Mag19
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