Esisteva una città, poco distante da Monate, sommersa dalle acque del suo lago che oggi rivive nei cittadini solo attraverso i ricordi e le antichissime tradizioni. Nella notte di Natale, nella notte della nascita del figlio di Dio, l’atmosfera di festa dei più piccoli si confonde con il suono di campane lontane, immerse in una nebbia misteriosa che avvolge le sponde del lago. C’è chi giura di aver udito le voci dei vecchi abitanti della città sommersa e chi, invece, è convinto che nelle acque del lago ancora oggi continui quella incessante lotta tra il bene e il male, tra Dio e il diavolo, la stessa lotta che ha fatto scomparire la città di Monarca.
Ma cos’aveva di speciale questa piccola cittadina sulle sponde del Lago per attirare l’attenzione del demonio e del Signore? Monarca era una città felice. Le persone erano sempre allegre, conducevano una vita serena, dediti alle attività pastorali, di pesca e di coltura tipiche di quelle terre. Il re di Monarca era un uomo dai sani principi, sempre attento al suo popolo e, sotto questa monarchia felice, non c’era nulla in paese che lasciasse presagire qualcosa di terribile. La vita di Monarca, purtroppo, era destinata al peggio, così come spesso dietro i più bei fiori si celano i veleni più atroci.
Vedendo una città così serena e bella, in cui il bene trionfava senza difficoltà, in un luogo molto lontano dal lago, al centro della terra, il diavolo assisteva allo spettacolo e si chiedeva come potessero mai gli uomini essere così generosi, buoni e di sani principi. C’era qualcosa di troppo pulito in Monarca, di eccessivamente bello e si sa che il male non sopporta la vista del bene.
Pian piano, dunque, il diavolo decise di far assaggiare a quegli abitanti le incredibili sensazioni del male, in ogni sua forma. Dalle seduzioni all’invidia, dalle risse fino agli omicidi, Monarca divenne irriconoscibile nel giro di pochi giorni. Lo stesso re, preoccupato per quanto stava accadendo in città, venne distratto da una donna maliziosa, frutto malevolo del demonio che si insinuava nei cuori dei cittadini nei modi più subdoli.
In poco tempo il paese venne lasciato al suo destino. Il re non governava ed i buoni sentimenti erano ormai diventati così rari da apparire quasi introvabili. Se all’inferno il diavolo si compiaceva del suo successo, più su delle nuvole, là dove risiede la luce infinita di Dio, tutto quello scempio causava grande dolore nel cuore del Signore. Egli sapeva che quelle persone erano le stesse di sempre e che, in cuor loro, non sarebbero cambiate come il diavolo voleva.
Non ci volle molto perché il diavolo decise di stringere un patto con Dio. “Tu mi darai l’intera città se la mia opera di persuasione riuscirà a toccare tutti gli abitanti” disse. Dio accettò, sperando che il coraggio, la forza e i buoni sentimenti trionfassero in quegli esseri che lui stesso aveva reso simili a lui.
Purtroppo il diavolo ebbe la meglio. Monarca divenne una città in cui il male regnava ormai sovrano ed il re non potè far altro che arrendersi dinnanzi ad un simile spettacolo. Un solo cuore puro, però, continuava a brillare nelle strade di Monarca. Era il cuore di un papà che, nella notte di Natale, decise di suonare le campane della chiesa per rallegrare i suoi figli. Quel suono, quella melodia quasi magica risvegliò di colpo i cuori degli abitanti di Monarca. Satana si accorse del grande pericolo e decise di correre ai ripari nel modo più subdolo che poteva pensare: inondare la città cancellandola per sempre dalla faccia della terra. E così, mentre il bene ritornava nei cuori dei suoi abitanti, Monarca cadeva a pezzi, sommersa completamente dalle acque del Lago di Monate.
Una violenta tempesta fece cadere tutto a pezzi e le onde, forti, spazzarono via tutto il buono costruito dagli abitanti di Monarca. Le lacrime di Dio, però, calmarono le acque e Monarca, completamente sommersa, diede origine ad un lago puro e limpido che ancora oggi è possibile ammirare.
Nella notte di Natale, ogni anno, pare che quelle campane di Monarca si sentano ancora, vicine all’orecchio di chi crede e di chi, nel cuore, sa che il bene, ovunque esso sia, è sempre capace di trionfare.
in Cantastorie
Nov18
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