Niente scuola venerdì 4 marzo per i piccoli di Santa Maria Maggiore in Val Vigezzo, perla incastonata tra Lago Maggiore, Alpi e Svizzera. Come ogni anno, infatti, si celebra la “Missione di Sant’Albino”, un’antica tradizione di saluto all’inverno e di benvenuto alla primavera.
Questa volta l’arrivederci che si darà alla stagione fredda sarà un po’ anomalo, non essendosi mai palesata completamente l’atmosfera invernale.
La memoria storica della Valle vuole che il primo marzo, giorno dedicato a S. Albino, venga festeggiato a suon di campanacci di mucche, pecore e asinelli, tra le vie del capoluogo di Santa Maria Maggiore, per risvegliare la primavera dopo il rigore invernale. Quest’anno l’appuntamento è rimandato a venerdì 4 marzo per motivi organizzativi.
Un esercito di circa cento bambini, muniti di campanacci e campanellini, sfilerà così per le borgate del paese a partire dalle 9. Un evento atteso da grandi e piccini, in quanto omaggio ad una interessante tradizione popolare che ricorda quanto la natura e i suoi cicli siano parte integrante della vita quotidiana.
Il corteo partirà dalla piazza centrale di Santa Maria Maggiore e si incamminerà nella campagna in direzione delle frazioni di Crana e Buttogno, per fare ritorno al punto di partenza verso le 12.30.
Per poter affrontare e sostenere questa bella camminata servono sicuramente energie. Nessun problema! A rifocillare i partecipanti vi saranno i commercianti del paese che offriranno, in diverse soste, torte “pane lac”, di “fiacia” (ricche pastafrolle con burro) e i golosi stinchéet, sorta di crêpes dolci da mangiare calde.
Ci sarà poi un’occasione nell’occasione. Sì, perché questa festa di Sant’Albino può divenire una bellissima opportunità per visitare un particolare museo del luogo dedicato all’antico mestiere dello spazzacamino, il “Museo dello spazzacamino. Museo regionale dell’emigrazione vigezzina nel mondo”. Con sede in una dimora del Settecento di singolare bellezza, nel Parco di Villa Antonia, l’esposizione presenta un percorso interattivo e multisensoriale dal taglio fortemente coinvolgente. Il visitatore ha la possibilità di entrare realmente in una canna fumaria, ascoltare i rumori di oggetti tipici del lavoro, percepire quella malinconia derivante dalla situazione di miseria vissuta da queste persone il cui viso aveva il colore della fuliggine.
Il 4 marzo si trasformerà per molti, allora, in una giornata di festeggiamenti e scoperte. Una giornata dove folklore e cultura cammineranno a braccetto e regaleranno divertimento e stupore.
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Feb26
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