L’affascinante e imponente ritratto di Margherita Medici di Marignano con i figli Federico II, Vitaliano V e Carlo Borromeo tornerà ad essere esposto dal prossimo 18 marzo, a seguito di un importante intervento di restauro, nel sontuoso Palazzo Borromeo dell’incantevole Isola Bella sul Lago Maggiore.
Il dipinto raffigura la contessa Margherita, madre di San Carlo e sorella di Papa Pio IV e del condottiero Gian Giacomo de Medici detto il Medeghino (Margherita aveva sposato Giberto II Borromeo nel 1529 e gli aveva dato tre figli).
Si notano fattezze e stili simili nei personaggi della madre, di Federico II e Vitaliano V, mentre il più giovane dei figli, al lato destro del dipinto, si caratterizza per pennellate diverse, più morbide e fluide.
Attraverso una serie di riflettografie (l’analisi del dipinto a raggi infrarossi, ndr) volute dai Principi Borromeo, il “mistero” delle differenti pennellate è stato risolto. Sembra, infatti, che il fanciullo Carlo sia stato aggiunto successivamente.
Sotto le direttive della storica dell’arte Carlotta Beccaria, il gruppo di restauro formatosi anni fa ha potuto evidenziare il prolungamento della tenda sullo sfondo, segno che il figlio minore è stato introdotto più avanti da un’altra mano rispetto quella del restante dipinto.
Ma chi sono gli autori di quest’opera realizzata, allora, letteralmente “a quattro mani”? La paternità del ritratto è riconducibile al pittore manierista lombardo Panfilo Nuvolone (1581 – 1651). Le modifiche seguenti vanno fatte risalire verosimilmente al figlio, Carlo Francesco Nuvolone (1609 – 1662), a cui la famiglia Borromeo pare essersi rivolta per completare la nobile tela.
Assente nel quadro il marito di Margherita Medici, nonché padre dei tre rampolli, Giberto II Borromeo, governatore del Verbano, magnanimo e solitario, amato e rispettato dal piccolo figlio Carlo. La storia ricorda l’ultimogenito, cardinale e santo, per aver diffuso con convinzione i nuovi insegnamenti cristiani nell’Italia del nord e per aver difeso i milanesi dalla carestia e dalla peste, fatti dettagliatamente raccontati ne “I Promessi Sposi” da Alessandro Manzoni.
Si presume che la famiglia Borromeo, conoscendo il carisma di Carlo e nutrendo sensibilità per la memoria storica, abbia chiesto di aggiungere la figura accanto a madre e fratelli nel dipinto che tornerà alla luce tra pochi giorni, e che trova la sua cornice ideale in una delle più belle stanze del Palazzo della famiglia, sull’isola che porta nel suo nome già uno dei suoi più evidenti caratteri, la bellezza.
Dal 18 marzo ci sarà un motivo in più per un breve periodo di relax sulle sponde del Lago Maggiore e sulle incantevoli Isole Borromee.
in Curiosità
Mar01
0