Feb12
Il Lago Maggiore non finisce mai di stupire per la sua bellezza e per le mille sorprese che riserva al visitatore, incantato davanti ad un fascino che non ha eguali. Un tratto del bacino lacustre che fa parte del Comune di Cannobio vede affiorare due isolotti su cui sono stati edificati i famosi Castelli di Cannero.
L’immagine che si staglia all’orizzonte sembra fluttuare tra acqua e cielo: ha la bellezza della pennellata d’autore e la poesia che solo certi contesti fiabeschi possiedono. In questo meraviglioso contesto la natura, la storia e la leggenda si sono unite per regalare emozioni uniche.
Le suggestive rocche medievali che si ergono sugli isolotti proiettando la loro ombra sull’acqua sono quello che rimane della Rocca Vitaliana, edificata intorno al 1300 sulle rovine del Castello della Malpaga, fortificazione e rifugio dei fratelli Mazzarditi. I Mazzarditi erano una famiglia con importanti interessi commerciali: feroci e sanguinari avevano egemonizzato la zona e con grande efferatezza imponevano la loro supremazia. Dopo anni di prevaricazioni e di brigantaggio furono fermati da Filippo Maria Visconti, Duca di Milano, che li costrinse alla resa.
Fin qui è storia, poi la fantasia popolare tramanda racconti che si tramutano in leggende e diventano patrimonio culturale comune. Ed ecco che per i Castelli di Cannero l’immaginario si popola di inquietanti presenze, come il veliero fantasma avvolto dalla nebbia, e di inconsueti rumori che sembrano ricordare antichi fatti d’armi.
Il mistero è fitto e il fascino regalato dai racconti immenso: i Mazzarditi erano terribili pirati gettati nel lago dove annegarono? Perlustrando in barca la zona dei Castelli si ode davvero lo stridore delle lame che si incrociano durante l’assedio dell’esercito arrivato per combattere i fratelli-pirati? Il veliero fantasma cerca ancora il forziere gettato in acqua dai Mazzarditi?
Forse nel Lago Maggiore c’è davvero un tesoro… o forse no, ma la prima ipotesi sembrerebbe avvalorata da alcuni ritrovamenti. Tra questi, uno su tutti sembra testimoniare che il veliero avrebbe ottimi motivi per continuare la ricerca del tesoro. Alcuni pescatori, infatti, hanno recuperato un reperto medievale che reca una scritta alquanto sibillina, forse riferita al forziere mai più recuperato. L’incisione suggerisce: “alle calende di maggio, all’alzare del sole il tesoro si troverà”.
Forse mai nessuno riuscirà a trovare le ricchezze sommerse ma, in qualunque stagione, chi arriva in visita può godere la splendida vista del Lago Maggiore che ospita i Castelli di Cannero, simbolo suggestivo e affascinante di antiche battaglie, avventurose imprese e intrigante mistero.
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